SPANDAU BALLET - True (Chrysalis Records, 1983)
Il chitarrista e compositore Gary Kemp e suo fratello, il bassista
Martin Kemp, formano la band nel 1979 insieme con il batterista John
Keeble, il vocalist Tony Hadley e il chitarrista Steve Norman il
quale, in seguito al cambiamento di direzione musicale della band che
avviene nel 1983, passerà poi al sassofono. Il giovane gruppo
inglese inizialmente si chiama “The Makers” ma dopo un
viaggio a Berlino arriva il nuovo e definitivo nome, “Spandau
Ballet”, ispirato da un graffito presente su un muro del
carcere di Spandau. Subito raccolgono i primi apprezzamenti nella
loro città, Londra, dove diventano la “house band”
del Blitz nightclub, un locale riconosciuto come la culla di un nuovo
genere musicale che si sta affacciando sui nascenti anni '80, e che rappresenta anche uno stile – un fenomeno di costume –
chiamato “New Romanticism”. Nel 1980 la band firma un
contratto discografico con la Chrysalis Records e pubblica il suo
primo 45 giri intitolato To Cut A Long Story Short, che
ottiene un buon successo nel Regno Unito. Seguono poi, nel 1981,
altri due singoli: The Freeze – in stile Funky – e
Musclebound. Nel frattempo esce il loro primo Long-Playing
intitolato “Journeys to Glory”, che entra all'istante
nella classifica inglese raggiungendo la settima posizione e dove
resterà per oltre due mesi, un album con brani, come quelli
citati sopra, dal ritmo trascinante in cui troviamo un grande uso del
sintetizzatore. In seguito esce il loro secondo LP, “Diamond”,
un disco realizzato con una certa superficialità e che non
creò grandi entusiasmi nonostante il successo del brano Chant
No. 1. Fortunatamente nel frattempo gli Spandau Ballet
incontrano Trevor Horn, un veterano dei produttori discografici,
che li consiglia su come rinnovare il sound e l'immagine. Così, con una ritrovata fiducia
in se stessi i cinque ragazzi londinesi riescono a sfornare sonorità fresche,
nuove e soprattutto molto radiofoniche, ed è proprio in questo momento
che arriva il grande successo internazionale. Non a caso, nel 1983
esce “True” , un album la cui title track –
che dura oltre 6 minuti – riprende un po' le storiche sonorità
Jazz, Soul ed R&B dell'etichetta Motown (nel rispetto di un grande
come Marvin Gaye), infatti, con True siamo di fronte ad
un suono Soul ma che riesce ad essere moderno,
innovativo e a plasmarsi con le mode sonore e strumentali degli anni
'80. Un album “True”, che anche grazie ad altri singoli di successo come
Gold, Lifeline e Communication,
raggiunge il primo posto nella classifica britannica e staziona nella
Top Ten statunitense. Con questo disco anche la loro immagine cambia
moltissimo, infatti, la band del “Nuovo Romanticismo” rinnova il
suo look, con abiti eleganti e facce pulite – viene
quindi messo da parte il make-up – . Proprio da questo
momento gli Spandau Ballet cominciano a fare tendenza tra i
giovani, che si ispirano al loro modo di vestire e alle loro
acconciature. Con i lavori successivi non riusciranno più
ad eguagliare il successo di True, anche se ci regaleranno altre bellissime ed indimenticabili canzoni come I'll fly for you (1984) e Through the barricades (1986); si scioglieranno nel 1989.
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